(Milano, 15 settembre 2024) - «Le nostre aziende agricole sono al limite della sopportazione. Peste Suina Africana e Blue Tongue stanno paralizzando il settore. Senza misure straordinarie di ristoro, rischiamo il collasso», questo l'allarme lanciato da Francesco Pacchiarini, Presidente di Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza, in un colloquio con il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, venerdì 13 settembre, durante le celebrazioni per i 140 anni della diga di Panperduto a Somma Lombardo.

 

«La Peste Suina Africana ha colpito duramente la suinicoltura del nostro territorio, con conseguenze economiche gravissime che non riguardano solo gli abbattimenti, ma anche i danni indiretti, legati ad esempio alla gestione del personale aziendale rimasto senza lavoro o allo smaltimento delle scorte di foraggi inutilizzabili, che non vengono riconosciuti e risarciti. Se finora le misure preventive e emergenziali non sono state sufficienti, chiediamo alle istituzioni uno sforzo per rendere i prossimi provvedimenti univoci, coerenti e certi, per dare una speranza di ripartenza a un settore in ginocchio: oggi le aziende chiudono e non vedono prospettive per la riapertura», ha dichiarato Pacchiarini, che ha parlato anche di Blue Tongue: «Non ci sono al momento focolai nei nostri territori, ma occorre massima cautela e soprattutto tutelare gli allevatori con controlli serrati sulle importazioni di animali vivi dall’estero, la “lingua blu”, infatti, viene con ogni probabilità dal Nord Europa dove è già diffusa».

 

Il Presidente di Confagricoltura ha sollecitato interventi di sostegno finanziario, guardando alla prossima legge finanziaria come occasione per introdurre nuove forme di ristoro. «Il Governo deve riconoscere la gravità e l’urgenza della situazione e stanziare risorse straordinarie per permettere alle imprese zootecniche di sopravvivere, ma soprattutto di riavviare le produzioni. In gioco c’è l’intera filiera e con essa una parte importante del nostro Made in Italy».

 

Pacchiarini ha inoltre ribadito l'urgenza di rafforzare il piano di contenimento della fauna selvatica, in particolare l'abbattimento dei cinghiali, che restano i primi vettori della PSA. «Bene la recente ordinanza di Regione che allarga le maglie d’accesso alla caccia agli ungulati. Confidiamo che dal nuovo commissario straordinario arrivino segnali per  una strategia nazionale di contenimento chiara ed omogenea»